Dott. Giorgio Del Noce

Dott. Giorgio Del Noce

Specialista in Andrologia e Urologia

L’andrologia (dal greco ανηρ: uomo e λόγος: discorso) è la branca della medicina che focalizza i propri studi sulla salute maschile, con riferimento alle disfunzioni dell’apparato riproduttore e urogenitale.

L’andrologia è diventata una disciplina a sé stante solo dalla fine degli anni sessanta, principalmente grazie all’opera del dermatologo tedesco C. Schirren, che fondò un giornale specializzato sull’argomento (intitolato prima Andrologie e successivamente Andrologia pubblicato per la prima volta nel 1969.

Oggi l’andrologo si occupa delle patologie dell’apparato genitale maschile e in particolare di fertilità e sessualità (disturbi dell’erezione, disturbi dell’eiaculazione e dell’orgasmo, alterazioni del pene…).

Normalmente l’andrologo è un Urologo o un Endocrinologo, ma l’andrologia è una specialità tipicamente multidisciplinare.  Per questo motivo il Dr. Del Noce si avvale in studio di uno staff in cui sono presenti le figure dello Psichiatra Sessuologo, dello Psicologo Sessuologo, dell’Endocrinologo Andrologo, del Ginecologo e del Chirurgo Plastico.

Già dai primi anni ’90, quando ha iniziato la sua attività in ospedale si è sempre occupato di Andrologia, pubblicando diversi lavori. E’ stato responsabile dell’Andrologia nel reparto di Urologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino. Nel 2007 è diventato responsabile Andrologo presso il Promea, che è il centro per la fecondazione assistita più sviluppato in Piemonte e tra i primi centri in Italia.

Ha conseguito un Master Europeo in chirurgia andrologica, un Master Universitario in Andrologia e un diploma di Consulente Sessuologo.

Per quanto riguarda gli interventi chirurgici andrologici che esegue si segnala che è stato tra i primi in Italia (1996) ad eseguire la correzione del varicocele con la tecnica di Tauber (sclerotizzazione delle vene spermatiche per via anterograda), che permette l’utilizzo della sola anestesia locale con ricovero di sole 3-4 ore. Ha all’attivo una importante casistica di correzione di curvature peniene.

Nel centro di fecondazione dove lavora esegue regolarmente interventi di recupero di spermatozoi dal testicolo nei pazienti azoospermici, utilizzando anche tecniche microchirurgiche (MicroTESE).

 

Screening

Le patologie riproduttive sono caratterizzate ormai da una rilevante valenza sociale per i loro riflessi negativi, anche sul tasso di natalità, e rappresentano una priorità per le Organizzazioni internazionali preposte alla tutela della salute pubblica.

Ci troviamo oggi di fronte alla notevole prevalenza e all’incremento di incidenza di patologie, soprattutto maschili, quali malformazioni congenite, varicocele, tumori testicolari, infertilità e sterilità. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 10-20% delle coppie nei paesi industrializzati soffre di problemi di fertilità, ed il 40% delle cause è da attribuire al solo fattore maschile. In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano preso maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (90%) non fa prevenzione. Un ulteriore dato preoccupante è che ben il 50% degli uomini italiani non si sottopone a visita andrologica nemmeno a seguito di una diagnosi di infertilità. Sebbene l’infertilità maschile diventi oggetto di attenzione da parte degli uomini solo nel momento in cui cercano un figlio, i problemi che potrebbero portare ad alterazioni riproduttive possono sorgere fin da bambini.

Da anni, inoltre, non esiste più la figura del medico scolastico e i ragazzi nati dal 1986 in poi non sono più sottoposti alla visita di leva prevista per il servizio militare; vengono così a mancare due filtri estremamente significativi per evidenziare alcune patologie urologiche che possono essere causa di infertilità e che se scoperte per tempo possono essere guarite. Un esempio è dato dal varicocele (vene varicose del testicolo) che pur essendo nella maggior parte dei casi asintomatico, nel 40% dei casi è causa di infertilità del maschio adulto ed è presente in ben 16-18% degli adolescenti.

Attualmente i maschi affrontano il tema dell’infertilità solo quando, in tarda età, coltivano un progetto di paternità e non raggiungono l’obiettivo. I giovani maschi non sono oggetto di attenzione informativa e di screening anche per i problemi della sfera sessuale. Da qui nasce l’idea di una proposta di prevenzione andrologica, al fine di poter avere una figura medica di riferimento come da sempre è il ginecologo per le giovani donne.

Si consiglia quindi una visita di controllo a 14, 16 e 18 anni.

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